Il 18 Novembre il Benvenuto International Club a Monza ha invitato Enzo Falcone a tenere una conferenza su Care the People intitolata “Il Mio Vietnam”.
Ecco le impressioni di una delle partecipanti.
Ho spesso pensato al potere delle parole. Nel mio immaginario esse sono simili a gocce d’acqua: alcune cadono su lastre di roccia lisce e luccicanti e scorrono via veloci, senza lasciar traccia di sé; altre scendono con violenza dall’alto, sferzando e facendo scempio delle piante abituate per loro natura ad assorbire il nutrimento in piccole dosi o dalle radici; altre ancora dissetano la terra riarsa e preparano il seme al germoglio…
Le parole di Enzo Falcone nella conferenza dal titolo : ” Il mio Vietnam”, organizzata, lo scorso 18 novembre, dal Benvenuto International Club presso la sede dello Sporting Club di Monza, appartengono a pieno titolo alla terza categoria.
Forse pare troppo retorico dire che esse hanno avvinto l’auditorio, ma così è stato. Non è facile, in un santuario del benessere brianzolo, coinvolgere il pubblico ai problemi dei diseredati di un paese tanto distante da noi. Non è facile far capire appieno quello che ci si sforza di ottenere, i successi, le frustrazioni, le delusioni, le prove e riprove a cui portano la testardaggine ed un’innato desiderio di bene e di fratellanza universale. Enzo ci è riuscito perché si è presentato con l’onestà, la semplicità, l’umiltà e l’autorevolezza dei grandi. Grandi, che fisicamente magari tali non appaiono, perché hanno una bassa statura, la barba lunga e un aspetto stanco e dimesso, ma che moralmente lo sono perché hanno calore umano e la forza e il coraggio di camminare sui loro sogni. Grandi che pensano di essere mediocri, come immeritatamente Enzo si definisce, incoraggiando con questa definizione, tutti coloro i quali, me compresa, hanno tratto dalla propria piccolezza la scusa per non agire, o per non agire abbastanza.
” Chi salva una vita ha salvato il mondo intero” recita un verso del Talmud. È una frase che non dobbiamo dimenticare, quando, di fronte agli immensi problemi e ingiustizie dell’esistere, ci si sente piccoli, inutili, mediocri. No, non dobbiamo lasciarci vincere dallo sconforto, dal senso di impotenza, dalla pigrizia. Ciascuno di noi può, nel suo piccolo, contribuire a migliorare il mondo. E migliorando il mondo, migliora pure se stesso.
Ben vengano quindi le parole di Enzo, il suo esempio, la testimonianza senza trionfalismi dei passi lunghi con i quali Care the People è andata lontano. Ben vengano perché ci danno conforto e speranza e ci rammentano non solo che ” ciascuno di noi si deve sentire responsabile di ciò che non fa per alleviare le pene del mondo” , ma anche e soprattutto che “non si può essere felici da soli”.
Grazie, Enzo!
Una casalinga brianzola